Le informazioni ottenute riguardo all’ECMO con gli strumenti
della statistica (vedi post precedente), spesso sono di più immediata comprensione
se trasferite all’interno di grafici, in modo che si possano effettuare delle
considerazioni generali ad un semplice sguardo. Esistono a tal proposito diversi
grafici, alcuni dei quali molto dettagliati, che esprimono svariati tipi di
informazioni, come, ad esempio, il numero di centri operanti questa tecnica, il
numero di casi o la percentuale di successo.
Il primo grafico proposto è stato elaborato da ELSO
in collaborazione con il Dipartimento di Terapia Intensiva del The Alfred Hospital di Melbourne:
si tratta di un grafico interattivo che, a fronte dell’inserimento di una serie
di parametri riguardanti il paziente, fornisce un’informazione sulla
probabilità di successo della terapia. È possibile visualizzarlo al seguente link.
Un altro grafico, sempre creato da ELSO, riguarda il numero
di centri che operano l’ECMO ed i casi di utilizzo di anno in anno. Il grafico
è aggiornato a Luglio dell’anno corrente, quindi manca l’informazione totale
del 2017, tuttavia è chiaro che sia il numero di centri sia il numero di casi
in cui la terapia è praticata sono in continuo aumento, specialmente nell’ultimo
decennio.
Nel seguente grafico pubblicato in uno studio su CriticalCare, si hanno informazioni sulla percentuale di successi nell’applicazione
della terapia e sul numero di ospedali che la praticano. Analogamente al caso
di prima, si osserva che il numero di centri che praticano ECMO è in continuo
aumento, soprattutto nell’ultimo decennio, mentre l’efficacia della terapia si
mantiene pressoché costante, sul 50-60%. Ciò è dovuto al fatto che, nonostante
i progressi tecnologici, rimane alto il numero di complicanze dovute all’intervento,
e sono alti i numeri dei pazienti che presentano danni permanenti dopo il
trattamento.
I due grafici seguenti sono tratti da un articolo pubblicato
sulla rivista Proffessional Heart Daily: il primo fornisce ancora un’informazione
sul numero di centri e di casi, mentre il secondo fornisce un’informazione
sulla percentuale di sopravvivenza in base al tempo di trattamento; ogni curva
è riferita ad un periodo diverso in cui la terapia è stata applicata. Si può
osservare come per trattamenti di lunghezza crescente la probabilità di
successo si riduca drasticamente, per poi rimanere costante per trattamenti
abbastanza lunghi. Inoltre il grafico ci offre una visione più ottimistica riguardo
al “percorso evolutivo” dell’ECMO, con una percentuale di sopravvivenza che
aumenta con il progredire della tecnologia a suo supporto, a parità di
lunghezza del trattamento.
Si indicano infine due grafici tratti da uno studio dello U.S. Department of Health and Human Services,
effettuato alla fine degli anni ’80, ma che può dare un’idea sulle prime
applicazioni della tecnica della respirazione extracorporea a membrana attuata
su neonati. In particolare si hanno informazioni sulla percentuale di successo
e sul numero di centri che praticavano ECMO.
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