La tecnologia della respirazione extracorporea è in continuo
sviluppo, per cui spesso vi è la necessità di creare un quadro d’insieme (spesso usando gli strumenti della statistica), che riguardi la diffusione
dei centri che praticano la tecnica, del numero di pazienti sottoposti alle
terapie, del tasso di successo delle terapie stesse, ed in ultima analisi del
rapporto costi-benefici (intesi dal punto di vista clinico, prima che
economico), che comporta la scelta di intraprendere una cura con ECMO.
Lo studio di tutti questi parametri consente di monitorare
lo sviluppo dei trattamenti della loro efficacia, oltre a dare la possibilità
di fare delle previsioni per il futuro.
Si riportano in seguito alcuni dati scaturiti da diverse
ricerche sulla respirazione extracorporea a membrana.
Organization) sono elencati i casi di trattamento
con ECMO, classificati per età e tipo di intervento (solo polmonare, solo
cardiaco, oppure Extracorporeal Cardiopulmonary Resuscitation, ovvero supporto
cardiorespiratorio al paziente). Le colonne invece elencano il numero di
pazienti sottoposti a trattamento, il numero di quelli che hanno superato l’inizio
del trattamento (l’ExtraCorporeal Life Support) ed il numero di coloro che sono
sopravvissuti alla fine del trattamento o all’impianto di un organo
funzionante. Si può osservare come le probabilità di successo diminuiscano con
l’aumentare dell’età e con il complicarsi della problematica (cardio-polmonare
piuttosto che solo polmonare).
In quest’altra tabella, tratta da uno studio svolto su dei
neonati dallo U.S. Department of Health
and Human Services, vengono messi a confronto i rischi dovuti all’uso dell’ECMO,
piuttosto che di Terapie Mediche Convenzionali (CMT) riguardo all’insorgenza di
diverse problematiche. Nella prima colonna viene riportata la probabilità dell’evento,
calcolata con un livello di fiducia del 95%, mentre la seconda colonna indica
il livello di significatività dell’indagine. Si noti che mentre l’uso dell’ECMO aumenta il
rischio di problemi cardiovascolari come emorragie o ischemie cerebrali, esso riduce la probabilità di disabilità alla respirazione e di
malattie croniche ai polmoni. Con PPHN si intende Persistent Pulmonary Hypertension of the Newborn.
Nelle tabelle precedenti, tratte dallo stesso studio, si
osservano invece le incidenze delle varie patologie, con i relativi tassi di
mortalità, oltre ad alcune caratteristiche degli individui della popolazione su
cui si è basato lo studio. Si propone infine una tabella che mette a confronto
le probabilità di successo, anno per anno, dell’ECMO rispetto ai trattamenti
convenzionali.
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